Mal di testa e stanchezza: quando la cefalea è provocata dallo stress

Mal di testa e stanchezza si presentano spesso insieme, generando una sensazione di malessere generale che può compromettere lo svolgimento delle attività più banali. Ma si fa presto a dire “mal di testa”: le tipologie di dolore che interessano il cranio e la parte alta del collo sono tante e possono dirci molto sul nostro stato di salute psicofisica.

Stanchezza e mal di testa: le cause

Quando stanchezza e mal di testa si presentano insieme, tra le cause più frequenti possiamo citare quelle legate allo stile di vita, per esempio:

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  • Ansia, depressione e stress: se si prolungano per molto tempo possono sfociare in stanchezza cronica, condizione che tra i sintomi comprende anche il mal di testa.
  • Utilizzo eccessivo di monitor e display, responsabili di un affaticamento della vista e di un peggioramento della postura. A tal proposito è consigliabile evitare l’uso dello smartphone prima di andare a letto, impostare la luminosità del pc in modalità riposante e munirsi di occhiali con filtro per la luce blu.
  • Disturbi del sonno come apnee o insonnia.
  • Disidratazione: una perdita eccessiva di fluidi, non reintegrata da un’adeguata quantità di acqua e sali minerali, può comportare diversi sintomi, tra cui un senso di affaticamento generale, difficoltà di concentrazione e mal di testa.

Mal di testa da stanchezza: sintomi e tipologie

Nausea, capogiri, rigidità muscolare, irritabilità, ipersensibilità alla luce, ai rumori e agli odori sono solo alcuni dei tratti distintivi del mal di testa da stanchezza. Il dolore, che può essere lieve, moderato o intenso, continuo o pulsante, unilaterale o bilaterale, è il sintomo principale. Quando abbiamo mal di testa tendiamo a interrompere qualsiasi attività, a chiudere i contatti con il mondo esterno e a isolarci, così da risparmiare le energie e ridurre al minimo l’uso dei sensi.

Le forme più diffuse di mal di testa sono le cefalee primarie, così chiamate perché costituiscono delle patologie a sé, non riconducibili ad altre malattie né a cause organiche riscontrabili con le indagini strumentali. Il mal di testa da stanchezza, dovuto a condizioni di affaticamento o stress, rientra dunque fra le cefalee primarie, che possono essere classificate in:

  • Cefalea tensiva
  • Emicrania
  • Cefalea a grappolo

La cefalea tensiva è un dolore di entità lieve o moderata, con durata variabile, che può manifestarsi sia in forma acuta che in forma persistente o cronica. Comporta una sensazione di “oppressione” attorno alla testa, che coinvolge la fronte, la nuca, le tempie e, in alcuni casi, la mandibola, il collo e le spalle. Le cause vere e proprie non sono certe, ma pare che entrino in gioco diversi fattori scatenanti, tra i quali anche la stanchezza, lo stress, l’ansia e la carenza di sonno.

L’emicrania è un dolore pulsante di entità moderata o severa. Di solito esordisce sulla regione frontale del cranio e su un solo lato della testa, ma, con il passare del tempo, può spostarsi o irradiarsi ad entrambi i lati. Il dolore emicranico compare sotto forma di “attacchi” più o meno frequenti (da poche crisi durante l’anno a 2-3 attacchi in una sola settimana). Alla base del fenomeno ci sono fattori genetici, neurovascolari e ormonali, ma anche in questo caso esiste un legame con la stanchezza, perché i disturbi del sonno e gli agenti stressanti possono contribuire a scatenare il dolore emicranico.

La cefalea a grappolo è la forma di cefalea primaria più rara, ma più grave. Il dolore in questo caso è forte, di tipo trafittivo e monolaterale. Gli attacchi possono durare da pochi minuti ad alcune ore, con una frequenza anche molto ravvicinata (la dicitura “a grappolo” deriva proprio dalla ciclicità con cui il disturbo si ripresenta). In questo caso la stanchezza può peggiorarne i sintomi, ma non è da ritenere un fattore scatenante. La stanchezza e la mancanza di energia rappresentano, piuttosto, uno degli esiti più comuni dopo un episodio di cefalea a grappolo, dal momento che l’intensità elevata del dolore porta la persona a muoversi continuamente.

Stanchezza e mal di testa dopo mangiato

Mal di testa, nausea e stanchezza sono sintomi tipici anche della cosiddetta cefalea da fine pasto, che può essere dovuta a diverse cause:

  • Intolleranza o ipersensibilità alimentare (per esempio al glutine o al lattosio)
  • Eccesso di zuccheri
  • Eccesso di alcool
  • Cibi con concentrazioni elevate di ammine biogene, per esempio formaggi, insaccati, succhi di frutta, latticini
  • Reflusso gastroesofageo, collegato soprattutto all’assunzione di cibi grassi, acidi o piccanti
  • Ipertensione, collegata soprattutto all’eccesso di cibi salati
  • Altre cause che non hanno a che fare con il pasto: anche se la cefalea compare dopo il pranzo o la cena, non significa che sia necessariamente connessa al cibo ingerito.

Se mal di testa, nausea e stanchezza insorgono dopo alcune ore dalla fine del pasto, in associazione ad altri sintomi come gonfiore addominale, sudorazione e mal di pancia, potrebbe trattarsi di dispepsia, cioè di indigestione. Per evitare la cattiva digestione è fondamentale evitare le “abbuffate”, gli alimenti pesanti e le bevande alcoliche o gassate, meglio consumare cibi leggeri in grado di fornire energia e soprattutto prendersi il tempo necessario per assaporarli , masticando lentamente.

FONTI:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6854770/


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