Magnesio e potassio in allattamento si possono prendere? Approfondiamo questo aspetto

Potendolo fare, allattare al seno è consigliato perché dona benefici e sintonia tra la mamma e il bimbo o la bimba. Tuttavia, in questo periodo, la mamma può sentirsi particolarmente stanca: sono consigliate integrazioni di potassio e magnesio in allattamento? Una volta concluso il periodo dell’allattamento può essere utile una integrazione di magnesio e potassio. Scopriamo di più.

Allattare provoca stanchezza? Scopriamo perché

Una neomamma ha da poco affrontato e superato i dolori del parto, soprattutto se ha dato alla luce il suo bebè con parto naturale. Anche il cesareo è un parto che richiede attenzione e dal quale la mamma ha bisogno di riprendersi al meglio. Servirà un po’ di tempo per recuperare il grande dispendio energetico e ristabilirsi.

Ecco alcune cause di stanchezza e calo energetico dopo il parto

Calo di estrogeni

Il calo degli estrogeni e altri, eventuali problemi di anemia dovuti alle perdite di sangue durante il parto possono provocare debolezza e affaticamento.

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Aumento della prolattina

Inoltre, l’aumento della prolattina, essenziale per la produzione del latte, può causare sonnolenza e mancanza di concentrazione: quello che si verifica è un calo di serotonina e dopamina, responsabile di un’alterazione del ritmo sonno-veglia e dell’affaticamento.

Consumo calorico

Inoltre, l’azione stessa dell’allattamento comporta un certo consumo di calorie. Un’alimentazione non adeguata, priva di vitamine e minerali essenziali (ad esempio potassio, magnesio, calcio, ferro) può provocare affaticamento e sbalzi d’umore. Allattare al seno richiede inoltre stimola l’adrenalina, un ormone che può causare qualche disturbo di cefaleasudorazione e senso di debolezza.

Magnesio e potassio dopo il periodo allattamento per ricaricare energia

Per contrastare la stanchezza, anche e soprattutto in fase di allattamento è fondamentale seguire un’alimentazione equilibratavaria e completa di tutti i nutrienti, per compensare le calorie smaltite a produrre latte. Qualche consiglio alimentare utile:

Cerchiamo di fare più spuntini al giorno

Non trascuriamo la colazione, prima fonte energetica della giornata, non saltiamo i pasti e non priviamoci di nutrienti importanti. Passati gli attacchi di fame e le voglie durante il parto, sarà più semplice tornare a un regime dietetico normale.

Verdura, pesce, carne bianca, pasta e cereali

A pranzo e cena non dimentichiamo un’abbondante porzione di verdura, cruda ben lavata o cotta, mentre due o tre volte alla settimana non dovranno mancare pesce e carne bianca. Anche pasta, riso e cereali, ricchi di carboidrati, sono ottime fonti di energia.

Bere acqua spesso

Una buona idratazione prevede almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. Inoltre, per contribuire all’equilibrio elettrolitico e idrosalino, chiediamo al nostro medico o ginecologo di fiducia se possa essere utile associare alla dieta una integrazione con un prodotto specifico, e atteniamoci alle indicazioni di un professionista, evitando il fai-da-te.

All’occorrenza, una volta superato il periodo dell’allattamento, Carnidyn Fast è un integratore idrosalino con una formulazione a base di vitamine e sali minerali, utili a equilibrare nutrienti importanti per il metabolismo energetico, e a ripristinare un corretto equilibrio idrosalino. Contiene inoltre creatina e coenzima Q10.

Consigli pratici per contrastare la stanchezza in fase di allattamento

La corretta presa del capezzolo da parte del bimbo è fondamentale per l’allattamento: cerchiamo di reggere nostro figlio in modo che il capezzolo rimanga tra la bocca e il nasino. Inoltre, il mento del neonato non dovrebbe essere premuto sul seno, ma appoggiato. Facciamo in modo che il bambino abbia quasi tutta l’areola (cioè la parte scura del capezzolo) tra le labbra, altrimenti non riuscirà a succhiare correttamente il latte. Sembra difficile, ma ci abitueremo presto.

Ricordiamo che una corretta posizione del bimbo consentirà anche a noi di risparmiare energia, godendoci questo momento intimo. Per ciò che riguarda la nostra postura, sediamoci diritte, in una posizione per noi confortevole.

Se possibile, aiutiamoci con un cuscino da allattamento a forma di mezza ciambella. Cerchiamo di allattare in un ambiente rilassante, lontano da rumori, confusione o altre persone che possono infastidirci e innervosirci. Se necessario, chiudiamoci in una stanza silenziosa e prendiamoci per noi questo momento.

Per la poppata della sera, possiamo aiutarci con un tiralatte, in modo da alleggerire lo stress dell’allattamento e risparmiare energia.

Quando nostro figlio dorme, cerchiamo di praticare questa buona abitudine: una volta al giorno, solleviamo le gambe e rilassiamole per circa 20 o 30 minuti, poggiandole su uno o più cuscini. Quando ne avvertiamo il bisogno, possiamo fare un breve riposino accanto al piccolo, ciò rafforzerà il nostro legame.

Se avvertiamo dolore durante la poppata, interrompiamo brevemente la suzione e ritentiamo in un secondo momento: eviteremo così la formazione di fastidiose ragadi sul capezzolo.

Se ne sentiamo la necessità, non esitiamo a rivolgerci al nostro ginecologo, all’ostetrica, o a uno specialista cui chiedere pareri, consigli e informazioni pratiche sull’allattamento: non dobbiamo avere timore di esporre dubbi e incertezze.


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