Difficoltà a digerire e stanchezza, ecco cosa mangiare

La cattiva digestione può dipendere da fattori molto diversi fra loro, da quelli di natura patologica a quelli collegati allo stile di vita. Difficoltà a digerire e stanchezza, infatti, si associano non solo ad allergie alimentari, processi infiammatori e malattie intestinali, ma anche a condizioni come lo stress, il sovrappeso e un’alimentazione scorretta. Proprio per questo, però, è possibile intervenire per limitare i disturbi.

Digestione e stanchezza: è normale avere sonno dopo aver mangiato?

Partiamo con un’affermazione rassicurante: avvertire un po’ di stanchezza e sonnolenza dopo i pasti è normale, soprattutto dopo aver mangiato in maniera abbondante. Tra le cause della sonnolenza postprandiale vi sono, oltre all’assunzione di alcol e di cibi troppo elaborati o troppo conditi, alcuni processi chimici riconducibili a comportamenti e situazioni che possono capitare di frequente, ad esempio:

  • Aumento dei livelli di insulina, dovuto ad un pasto troppo ricco di zuccheri.
  • Consumo di cibi con elevate quantità di triptofano, un aminoacido presente nelle uova, negli spinaci, nella carne di tacchino e di pollo e in molte altre proteine di origine vegetale e animale.
  • Diminuzione dei livelli di orexina, un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione dell’appetito e del ritmo-sonno veglia.
  • Attivazione aumentata del sistema nervoso autonomo, composto da un insieme di fibre e cellule che permettono agli organi (fra cui l’intestino) di svolgere correttamente le loro funzioni.

L’effetto soporifero provocato da tutti questi meccanismi è normale, ma ciò non significa che sia normale sentirsi sempre stanchi e affaticati dopo il pranzo o la cena. Se la stanchezza collegata alla digestione diventa una costante, nonostante il consumo abituale di pasti leggeri e assaporati lentamente, bisogna rivolgersi al proprio medico di fiducia o allo specialista gastroenterologo, per escludere la presenza di infezioni o di processi infiammatori dovuti ad allergie e intolleranze alimentari.

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Cattiva digestione e stanchezza: cause e rimedi

Un discorso più specifico va fatto, invece, per quella che viene comunemente chiamata cattiva digestione (“dispepsia” nel lessico medico). Oltre alla stanchezza compaiono, in questo caso, sintomi più fastidiosi e pronunciati come gonfiore addominale, nausea, bruciore di stomaco, sudorazione fredda, rigurgiti, mal di testa, svuotamento intestinale lento o incompleto.

Le cause della cattiva digestione vanno attribuite, nella maggior parte dei casi, a fattori modificabili come le abitudini alimentari, l’igiene del sonno e il carico di ansia e stress dovuto ad uno stile di vita troppo intenso e frenetico. L’assunzione frequente di cibi spazzatura e bevande gassate, la sedentarietà e l’inattività fisica, la tendenza a mangiare troppo velocemente e a non curare la fase della masticazione, il fumo di sigaretta e soprattutto lo stress sono tutti fattori predisponenti per la dispepsia. Non è un caso che cattiva digestione e stanchezza siano condizioni tipiche dei paesi industrializzati, dove tanto gli alimenti inscatolati e imbustati, quanto gli stati di ansia e stress, sono entrati a far parte dello stile di vita quotidiano. Prima di pensare a patologie più serie, quindi, è il caso di interrogarsi sulle proprie abitudini e di capire se non sia il caso di impostare diversamente la propria routine.

Da dove partire? Ecco alcuni consigli utili:

  • Mangiare lentamente, in modo da ridurre l’ingresso di aria nello stomaco.
  • Regolarizzare i tempi tra un pasto e l’altro, evitando di saltare i pasti e di mangiare troppo poco a colazione. Si rischia, infatti, di arrivare all’ora di pranzo con lo stomaco vuoto, condizione che predispone a pasti più pesanti, ingurgitati troppo velocemente.
  • Preferire i piatti leggeri, che vengono assimilati con più facilità, e ridurre l’uso di snack dolci e salati, come merendine e patatine in busta. Una bella spremuta di frutta fresca o una manciata di frutta secca è decisamente meglio!
  • Evitare gli alimenti che favoriscono la dispepsia, come il caffè, l’alcool, le bevande zuccherate e gassate. Riguardo al caffè, è bene sapere che l’abuso reiterato di questa bevanda incrementa le secrezioni acide dello stomaco e determina un calo di energie, pertanto è decisamente da evitare se si hanno problemi di digestione e stanchezza. Gli alcolici, invece, rallentano l’attività del sistema nervoso centrale, producendo sonnolenza e lentezza nei movimenti.
  • Consumare porzioni corrette di frutta e verdura, che assicurano all’organismo la giusta quantità di vitamine, sali minerali e acqua. Mantenere l’idratazione, infatti, è fondamentale per combattere stanchezza e sonnolenza. Vanno consumati con moderazione, invece, i cibi con un elevato contenuto di grassi, poichè possono rendere più laborioso il processo digestivo. 
  • Svolgere attività fisica in maniera regolare, moderata e costante, per scaricare lo stress, aiutare il metabolismo e migliorare la circolazione dell’ossigeno.
  • Introdurre nelle proprie abitudini alimentari cibi e bevande che aiutano a depurare l’organismo, come alcuni té e tisane, lo zenzero, il finocchio, l’aloe, il mango. .

Ridurre le fonti di ansia e stress e mangiare sano sono i requisiti minimi indispensabili per combattere le difficoltà digestive e la stanchezza. Un supporto ulteriore può venire dall’uso di integratori specifici come Carnidyn Plus, in bustine o in compresse masticabili. Assunti nelle giuste dosi e in abbinamento ad uno stile di vita equilibrato, aiutano a sentirsi energici e in forma.

FONTI:

https://semplicementesalute.it/magazine/stanchezza-dopo-i-pasti-perche-avviene-e-come-evitarla/

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0024320517306525

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1889183705715452

https://www.lescienze.it/archivio/articoli/2005/07/01/news/cento_anni_di_carnitina-548583/

https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_1268_4_file.pdf

https://www.humanitas.it/enciclopedia/integratori-alimentari/carnitina/

https://www.scienzemotorie.com/l-carnitina-benefici-effetti-collaterali-fonti-e-dosaggio/

http://archivia.unict.it/bitstream/10761/1271/1/TSNCRS80M56Z115U-LA%20CAeee.pdf

https://www.dm.univr.it/?ent=progetto&id=3885


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