
Assumere magnesio in gravidanza: prescrizioni e benefici per la mamma
La gravidanza è un momento meraviglioso, fatto di tanta gioia e di profondi cambiamenti. Nel corso dei nove mesi, il fisico affronta trasformazioni profonde: cresce il fabbisogno di nutrienti, le energie richieste aumentano e l’organismo lavora per sostenere due vite. In questo percorso, esiste un minerale essenziale per il nostro corpo: si tratta del magnesio. Ma perché è utile assumere magnesio in gravidanza? Questa sostanza può svolgere un ruolo centrale per supportare la normale funzione muscolare, il benessere del sistema nervoso e ridurre la sensazione di stanchezza.
Va detto però che ogni gravidanza è un’esperienza a sé. Per questo motivo, è importante comprendere anche quando assumere il magnesio, per quanto tempo e in quali casi può davvero essere utile.
Il ruolo del magnesio in gravidanza
Il magnesio è un minerale essenziale che partecipa a centinaia di processi biologici, dalla produzione di energia al corretto funzionamento di muscoli e sistema nervoso. Questo significa che il fabbisogno giornaliero aumenta e, con esso, anche l’importanza di un’integrazione corretta. Ci sono alcune situazioni in cui questa richiesta da parte dell’organismo si intensifica. In gravidanza, in particolare, ciò avviene perché:
- il corpo consuma più energia;
- il feto utilizza le riserve di magnesio per crescere;
- nausea, vomito o diete poco bilanciate contribuiscono a ridurne l’apporto.
In questo scenario, il magnesio può diventare un ottimo alleato per migliorare la vita della futura mamma perché può aiutare a ridurre crampi muscolari e contribuire al benessere psicofisico.
Quando integrare il magnesio in gravidanza
Molte donne si chiedono: “quando si prende il magnesio in gravidanza?”, “c’è un periodo in cui è più opportuno e un altro in cui è meglio evitare?”. In realtà, non esiste una regola fissa, un momento unico valido per tutte. La fase di gestazione, infatti, è personale e varia in base a molti fattori, tra cui età e stato di salute di partenza. Tuttavia, gli specialisti consigliano di assumere il magnesio in gravidanza in presenza di questi sintomi:
- crampi muscolari frequenti;
- stanchezza eccessiva o nervosismo;
- difficoltà a dormire;
- episodi di nausea e vomito che riducono l’apporto di nutrienti.
In linea di massima, si ritiene che i momenti migliori della giornata per assumerlo siano il mattino o la fase dopo i pasti principali, così da favorirne l’assorbimento e ridurre eventuali fastidi gastrointestinali. In ogni caso, è compito del ginecologo stabilire modalità e dosaggi più adatti in base all’andamento della gravidanza e alle necessità individuali. Adesso, vediamo insieme per quanto tempo si consiglia di assumere magnesio.
Fino a quando assumere magnesio in gravidanza
Ora che abbiamo capito quando è meglio assumere il magnesio in gravidanza, capiamo per quanto tempo integrarlo e in che modo.
Anche in questo caso, non esiste una risposta univoca, perché vanno considerate le esigenze della singola persona. In alcuni casi, può essere consigliato soprattutto nel secondo e terzo trimestre, quando crampi, stanchezza e nausea diventano più frequenti. In altri, anche nella fase iniziale, per sostenere l’adattamento dell’organismo ai primi cambiamenti.
È importante tenere a mente che non ci sono obblighi o schemi precisi e rigidi. Sarà sempre il medico a valutare fino a quando proseguire con l’integrazione.
Quando assumere contemporaneamente magnesio e potassio in gravidanza
Finora, abbiamo parlato di un minerale importantissimo per il corpo e la mente, sia nella vita in generale sia (e soprattutto) in caso di dolci attese. Spesso, però, si ritiene che l’integrazione contemporanea di magnesio e potassio in gravidanza possa fare la differenza. Questa combinazione può rivelarsi vincente in situazioni specifiche, come:
- in momenti di forte spossatezza;
- quando si registra una sudorazione abbondante o in estate, quando il caldo aumenta la perdita di minerali.
Il potassio, infatti, contribuisce a sostenere il normale funzionamento muscolare e il normale funzionamento del sistema nervoso.
Magnesio e potassio vanno, quindi, a lavorare in sinergia per ridurre crampi e stanchezza, combinando i reciproci effetti e offrendo un sostegno raddoppiato laddove consigliato.
Integrare magnesio in gravidanza è sicuro?
In linea generale, questo minerale non è associato a rischi per il parto, anzi può sostenere la mamma nella fase in cui crampi e affaticamento diventano più intensi. Tuttavia, la decisione di proseguire con l’integrazione nelle ultime settimane spetta al medico, dopo un’attenta valutazione dello stato di salute.
Un dubbio diffuso riguarda il timore che il magnesio ritardi il parto. La verità è che, ad oggi, non ci sono evidenze scientifiche che confermino questo effetto. Quindi, il modo migliore per avere solide certezze è chiedere consiglio al proprio ginecologo, che risolverà ogni dubbio e permetterà un’integrazione in tutta sicurezza.
Quando è sconsigliato prendere magnesio durante la gravidanza
Nonostante non ci siano pericoli conclamati da studi scientifici circa la pericolosità del magnesio in gravidanza, esistono situazioni in cui l’integrazione di magnesio potrebbe non essere raccomandata.
È il caso di:
- insufficienza renale;
- ipermagnesemia, ovvero eccessivi livelli di magnesio già presenti nel sangue;
- utilizzo di farmaci che interferiscono con il metabolismo del magnesio.
Per questo, prima di assumere un integratore, è sempre bene confrontarsi con il medico.
L’utilità di prendere il magnesio nel post parto
Il periodo successivo al parto è una fase altrettanto delicata e intensa, in cui la mamma si trova ad affrontare nuove sfide fisiche ed emotive. Le notti insonni, la fatica dell’allattamento e il bisogno di adattarsi ai nuovi ritmi familiari possono tradursi in una sensazione di forte stanchezza e, talvolta, di irritabilità. In questo contesto, il magnesio post parto può rappresentare un valido sostegno per favorire il recupero delle energie.
Il magnesio, infatti, contribuisce a:
- ridurre la sensazione di affaticamento e stanchezza;
- supportare la normale funzione del sistema nervoso, aiutando a gestire ansia e tensioni emotive;
- favorire il benessere muscolare, utile in una fase in cui il corpo è ancora in recupero.
Inoltre, durante l’allattamento il fabbisogno di nutrienti aumenta perché l’organismo materno continua a donare risorse al bambino, motivo per cui un supporto mirato può considerarsi valido.
È importante ricordare che il magnesio da solo non basta a gestire la complessità del post parto. Deve essere parte di uno stile di vita che includa una dieta bilanciata, momenti di riposo (quando possibile) e il sostegno fisico e psicologico da parte di chi circonda la neomamma.
Perché ricorrere a un supporto mirato può fare la differenza?
Correggere le abitudini a tavola, lavorare sui momenti di riposo e sull’igiene del sonno sono accortezze indispensabili per affrontare questo periodo intenso. Ciononostante, a volte, l’alimentazione da sola potrebbe non essere sufficiente a coprire il fabbisogno di magnesio, soprattutto durante la gravidanza e il post parto, quando il corpo è sottoposto a richieste maggiori. Allo stesso tempo, dormire di più e meglio potrebbe non bastare ad affrontare il senso di stanchezza.
In queste situazioni, il medico può suggerire l’assunzione di integratori di magnesio per garantire un adeguato apporto e prevenire situazioni legate a una possibile carenza. Gli integratori di magnesio non sostituiscono uno stile di vita sano e una dieta varia ed equilibrata, ma possono rappresentare un supporto prezioso nei momenti in cui l’organismo ha bisogno di un rinforzo extra.
È importante scegliere prodotti di qualità e assumerli solo dopo aver consultato il proprio ginecologo o il medico di fiducia, che saprà indicare la formulazione e la durata del trattamento più adatta alle esigenze specifiche della persona.
FAQ
Quando la stanchezza è preoccupante?
Quando dura da settimane, non migliora con il riposo e si accompagna ad altri sintomi come perdita di peso, febbre o palpitazioni.
Quale malattia provoca la stanchezza?
Anemia, ipotiroidismo, diabete, malattie autoimmuni o infezioni croniche possono essere tra le possibili cause di eccessiva stanchezza.
Cosa fare quando si è troppo stanchi?
Riposare, curare l’alimentazione, idratarsi e praticare attività fisica leggera. Se la situazione persiste, consultare un medico.
Che esami del sangue fare per la stanchezza?
Gli esami più comuni prescritti in caso di forte stanchezza includono emocromo, ferro, ferritina, vitamina B12, TSH, glicemia e trigliceridi.
Fonti
https://www.msdmanuals.com/it/ -> “Sindrome da stanchezza cronica”
https://www.humanitas.it/ -> Stanchezza (spossatezza)
https://www.fondazioneveronesi.it/ -> “Quando siamo stanchi il cervello si addormenta”
https://www.issalute.it/ -> “Sindrome da fatica cronica”